Quando pensiamo ai prodotti tipici Toscani, il vino è certamente quello che ci viene in mente prima di tutti; merito dei bravissimi Viticoltori Toscani, che realizzano prodotti di vera eccellenza a livello mondiale. Ma se ci immaginiamo una bottiglia di vino, associata alla Toscana, è certamente una la forma che ci viene alla mente, e che simboleggia il vino Toscano:
Il Fiasco
Forma rotondeggiante, circondato da un involucro di paglia, subito richiama alla mente le tavole dei contadini. Ma quale è la sua storia? Sembra che il fiasco nasca proprio nella zona del Borgo La Casaccia, nella Valdelsa, dove si trovavano celebri ed importanti soffiatori, esperti nell’arte del vetro. Il “vestito” di paglia nacque quasi subito, perché permetteva di rendere le bottiglie più resistenti agli urti e a proteggere dai raggi solari il contenuto. Fin da subito troviamo il fiasco sulle tavole di tutti i paesi del Centro Italia, ce lo testimoniano ad esempio le opere di Michelangelo e Leonardo da Vinci.
Le dimensioni del fiasco variavano, la forma non era così perfetta come è oggi, fino a che il Granduca di Toscana, nel 1574 impose delle misure obbligatorie ai soffiatori, e fece apporre il marchio del Giglio come simbolo dell’autenticità del vino toscano. Le Frodi sul vino infatti c’erano anche allora!
Passano gli anni, arrivano l’industria, e il boom economico. Scompare la paglia (sostituita dalla plastica), e contemporaneamente si diffonde l’uso della bottiglia Bordolese, che dava vantaggi in termini di stoccaggio e di raccolta sul fondo dei sedimenti del vino.
Il Fiasco così ritorna ad una dimensione contadina, paesana, e purtroppo viene spesso associato a un vino di bassa qualità, cosa che non è per niente vera
Il Fiasco insomma, è oggi un elemento romantico, che è giusto riscoprire, sapendo che al suo interno ci possono essere vini di grande qualità.
Una curiosità, soprattutto per i nostri amici che non parlano la lingua italiana: si usa dire “fare fiasco” quando andiamo incontro ad un fallimento, quando non si soddisfano delle aspettative.
Perché usiamo la parola fiasco, che identifica una bottiglia? Ci sono due spiegazioni, scegliete quella che più vi piace:
Si dice che fosse una espressione dei soffiatori di vetro che, volendo realizzare determinate forme, sbagliavano, e ottenevano la tipica forma rotondeggiante del fiasco.
Oppure si collega l’utilizzo di questa espressione a Domenico Biancolelli, artista fiorentino, che nei teatri realizzava dei monologhi divertenti utilizzando oggetti di scena. Una volta portò in scena un fiasco, ma il pubblico non si divertì ed iniziò a fischiarlo.. fu quindi un “fiasco”
Ricordati che vicino al Borgo La Casaccia ci sono tante opportunità per delle degustazioni di vino in Toscana; guarda i consigli: https://www.borgolacasaccia.it/it/degustazioni-di-vino-in-toscana.html